lunedì 29 settembre 2008

oggi và così

E dura anche poco.

Torno al rumore di fondo che ieri, ha avuto un balzo esagerato, esagitato.

Niente di particolare, in una giornata dedicata a me, nel vivermi questa città ancora una volta da solo, ancora una volta alla semplice ricerca se non del bello assoluto, di un bello condivisibile.

Preparato come per un ricevimento o festa, cerco nei luoghi deputati, qualcosa;
lasciato da giorni il calendario, scopro che non è il 30, ma, il 28 settembre quindi niente Bellini alle scuderie, magari ci trovavo "per caso" le stesse sorelle o zitelle o vedove della volta scorsa, che si aggrappavano a termini inutili per descrivere, l'incompresibile per loro, o forse altre sorelle......

Invece, mi ritrovo a Villa Borghese, alla GNAM, Schifano e che dire, tanto da vedere e forse altrettanto poco da dire se recensioni e didascalie escono vengono sono di e per....... ma scherziamo???

Poi dopo il trionfo di buone visioni e sensazioni, il ritorno a casa, tra luoghi della memoria e
a cento metri dal portone, l'urlo il boato la devastazione che il rumore di fondo, con sorpresa mi ha regalato:

Sinceramente credo di non aver ancora capito (mi si conceda il concetto più del termine): UN BENEAMATO CAZZO.

Certo trovarsi davanti tanta bellezza, sperperata dalla profonda e convinta volontà di non vedere niente fuori dal niente dove si è vissuti a lungo, non per scelta, ma per caso e mai e poi mai affrontato, a me da dolore fisico.

Ma forse lo merito, nenche io riesco a spegnere il ricevitore, anche perchè dall'altra parte, non c'è mai stato nessuno a trasmettere, ho sempre pensato che il rumore di fondo, fosse (propedeutico?) una avanguardia, un segnale prima della vera rivelazione.

No, solo silenzio, che ho colorato e si può, visto e lo ho fatto, ma che resta silenzio:
NIENTE DA ASCOLTARE, perche non ho mai avuto la fortuna di sentire qualcosa
da ascoltare, se non altro di altri, lontano, diverso e inutile per me.

Da convalescente, riesce piacevole guardare le radiografie di come stavi prima, anche se oggi,
guarito o quasi, stai peggio, molto peggio avendo perso quello che non hai mai avuto, anche se era tutto.

Oggi va cosi, [gli accenti e altro si sono persi nella errata digitazione scusa]
domani lo studio del russo, la chiusura di pratiche burocratiche e la forzata e speranzosa attesa di partire e mettere tra me e la mie Macumbe se non un oceano, almeno un continente, Astana aspettami a braccia aperte spero di volare presto da te.

Oggi sarebbe andata cosi, ma stanotte sognero, altro.

Un rumore a colori pieno di significato e Amore, ma mi svegliero sudato consapevole dell incubo e della stupenda triste realta.

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